Scuola meridionale. Metà del XVIII secolo
Ritratto di Desiderio Scaglia (1567-1639)
Olio su tela
98,5x73 cm
Elementi distintivi:
etichette "SGAS 1997/0522", "RouxI Italia 1587", "Ata Hotels, SGAS 4218"
Stato di conservazione. Supporto: 50% (rintelo inadeguato e rintelaiatura; tela cedevole; vernice protettiva inegualmente distribuita)
Stato di conservazione. Superficie: 30% (cadute di colore; grande graffio ed altre abrasioni, per esempio, in alto a sinistra)
98,5x73 cm
Elementi distintivi:
etichette "SGAS 1997/0522", "RouxI Italia 1587", "Ata Hotels, SGAS 4218"
Stato di conservazione. Supporto: 50% (rintelo inadeguato e rintelaiatura; tela cedevole; vernice protettiva inegualmente distribuita)
Stato di conservazione. Superficie: 30% (cadute di colore; grande graffio ed altre abrasioni, per esempio, in alto a sinistra)
Desiderio Scaglia, teologo domenicano e cardinale, appare piuttosto giovane nel nostro dipinto. Come commissario del Sant'Uffizio, si occupò di istruire processi e del controllo dei libri. Fu autore di un manuale per inquisitori in italiano, intitolato "Prattica per procedere nelle cause del S. Offizio" o "Relatione copiosa di tutte le materie spettanti al tribunale del S. Officio", che restò manoscritto. Nel manuale illustrò alcuni metodi di interrogatorio sotto tortura, ma espose anche tesi moderate e innovazioni come la necessità di una prova materiale nei casi di stregoneria. Durante il suo incarico, affrontò i processi contro Tommaso Campanella, Marcantonio de Dominis, Cirillo Lucaris e Galileo Galilei.
Conservata in cornice moderna, l'opera fa parte di un piccolo gruppo di ritratti di eccIesiastici legati all'ordine dominicano, tutti realizzati con lo stesso stile. Tra questi, uno raffigura papa Benedetto XIII prima della ascensione al soglio pontificio (1724); un secondo raffigura un notabile morto nel 1744: queste date posso fornire, almeno a larghe maglie, gli estremi per la realizzazione del nucleo. L'opera è stata attribuita, dalle ricerche svolte dalla Soprintendenza di Messina, ad un ignoto pittore siciliano del XVIII secolo.
Ad integrazione delle note conservative sopra riportate, redatte nel 2015, nei sopralluoghi svolti nel luglio e ottobre 2021, si è osservato il consolidamento con cera solida, ripresa a vernice, del grande graffio già presente.
Conservata in cornice moderna, l'opera fa parte di un piccolo gruppo di ritratti di eccIesiastici legati all'ordine dominicano, tutti realizzati con lo stesso stile. Tra questi, uno raffigura papa Benedetto XIII prima della ascensione al soglio pontificio (1724); un secondo raffigura un notabile morto nel 1744: queste date posso fornire, almeno a larghe maglie, gli estremi per la realizzazione del nucleo. L'opera è stata attribuita, dalle ricerche svolte dalla Soprintendenza di Messina, ad un ignoto pittore siciliano del XVIII secolo.
Ad integrazione delle note conservative sopra riportate, redatte nel 2015, nei sopralluoghi svolti nel luglio e ottobre 2021, si è osservato il consolidamento con cera solida, ripresa a vernice, del grande graffio già presente.
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